
Interni di Giulio Minotti. Indagini composite
20/05/2020, h. 11:15
Microsoft Teams Virtual Room – Chi intende partecipare deve inviare una mail a michela.bassanelli@polimi.it Il link di accesso all’incontro verrà comunicato via mail a ciascun partecipante
In Italia la cultura degli Interni è stata diffusa da architetti come Gio Ponti, Carlo Mollino, Franco Albini, Carlo Scarpa, Carlo De Carli, Vittoriano Viganò – solo per citare i nomi più noti –, che si sono sperimentati nella pratica professionale quanto nella didattica universitaria e nella comunicazione della cultura degli Interni. Dall’insegnamento di questi Maestri deriva l’idea – praticata nella Scuola AUIC – che gli Interni non siano scissi dall’architettura, ma siano anzi fondativi di quest’ultima disciplina, riprendendo la lezione sullo spazio di Bruno Zevi (“Saper vedere l’architettura”, 1948). Influenzato dalla Pura Visibilità (di Konrad Fiedler), dalle teorie filosofiche sull’architettura come Raumgestaltung (di August Schmarsow) o sull’architettura come arte della conformazione di una tridimensionalità cava (di Hermann Sörgel), Zevi afferma che il vero protagonista dell’architettura è lo spazio interno. È una riflessione accolta e rilanciata anche da Giulio Carlo Argan e da Luigi Moretti, che da punti di vista differenti – l’uno storico dell’arte, l’altro progettista – considerano il ruolo primario dello spazio interno, del “vuoto spaziale”, nella fondazione e nel riconoscimento della disciplina architettonica.
Relatore: Annalisa Viati Navone
Responsabili: Imma Forino
349.1563026
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