Interni inclusivi: spazi della socialità nell’età del nomadismo globale
Tipologia finanziamento e durata: FARB 2015, 18 mesi
Responsabile scientifico: Luca Basso Peressut
Unità di ricerca: Laboratorio AIMAC_Architettura degli Interni, Musei e Ambiente Costruito
News
Interni inclusivi: Dialoghi trasversali, Politecnico di Milano, Milano, 09 giugno 2016. Con Michele Bonino, Botto & Bruno, Curability, Marcello Ghilardi, Marco Navarra e Carlo Salone. A cura di Anna Barbara, Jacqueline Ceresoli e Simona Chiodo.
Diamo Spazio all’evento! Reale e virtuale a confronto_MtMG Focus@Polimi, Politecnico di Milano, Milano, 15 aprile 2016. Con Derrick De Kerckhove, Giacomo Giannella, Stefano Mirti e Paolo Rigamonti. A cura di Maria Grazia Mattei, Pierluigi Salvadeo e Jacopo Leveratto.
Descrizione del progetto
L’identità e la diversità – culturale, etnica, religiosa, politica – attraversano quotidianamente il contesto globale contemporaneo: viviamo in un’epoca segnata dalle migrazioni, dai flussi di popolazioni, dal movimento delle persone, delle informazioni, della conoscenza. Gli spazi condivisi dell’abitare metropolitano – e in particolare gli spazi aperti urbani, i luoghi della mobilità, del lavoro e della cultura – vivono delle interrelazioni e dello scambio fra le persone, in un processo del tutto innovativo di intensificazione globale. Per questo motivo, la loro definizione oggi richiede un totale ripensamento degli usi e dei significati a essi tradizionalmente associati, in relazione ai cambiamenti socioculturali in atto. Ibridazione e multiculturalità, infatti, sollecitano nuove forme di inclusività sociale negli spazi e nelle architetture a cui, in passato, era demandata soprattutto una sorta di rappresentatività collettiva. Nell’ipotesi progettuale di costruire un ambiente adattabile, che risponda cioè alla necessità di dialogo interculturale determinata dai flussi migratori transnazionali, la ricerca si propone di tracciare un quadro delle più rilevanti sperimentazioni architettoniche sugli interni collettivi, capaci di mettere in luce le strategie e gli strumenti più innovativi di “progettazione inclusiva” al riguardo. Dapprima definendo gli attori e le pratiche generate dalla condizione del “nomadismo globale” e, in seguito, individuando quelle architetture e quegli spazi che rispondono al cambiamento dell’uso dell’ambiente collettivo, in una società segnata dall’intensificazione della mobilità. La ricerca si sviluppa, quindi, sia attraverso un’analisi interdisciplinare sulla portata e sulle dinamiche di questi flussi, sia attraverso una lettura architettonica sulle potenzialità “accomodanti” delle forme spaziali a esse associate.
Network
Gruppo di ricerca: Anna Barbara (Design Polimi), Luca Basso Peressut (DAStU Polimi), Jacqueline Ceresoli (Accademia di Belle Arti di Brera), Lavinia Dondi (DAStU Polimi), Imma Forino (DAStU Polimi), Francesca Lanz (DAStU Polimi), Jacopo Leveratto (DAStU Polimi), Antonio Longo (DAStU Polimi), Chiara Rabbiosi (QuVi Universita di Bologna), Pierluigi Salvadeo (DAStU Polimi).
Comitato scientifico “ii interni inclusivi”: Luca Basso Peressut (Coordinatore), Giovanni Attili (Università La Sapienza, Roma), Daniel Cid Moragas (ELISAVA, Barcelona), Irene Cieraad (Delft University of Technology), Arianna Dagnino (University of British Columbia, Vancouver), Christoph Grafe (Bergische Universität, Wuppertal), Hidenobu Jinnai (Hosei University, Tokyo), Susan Yelavich (Parsons School of Design, New York).
Impatto ed esiti
La ricerca intende dotare il gruppo promotore – e per estensione sia il Dipartimento di Architettura e Studi Urbani sia la Scuola di Architettura e Società del Politecnico – di alcuni degli strumenti necessari ad affrontare le future sfide della Commissione Europea in merito alla “promozione di ambienti sostenibili e inclusivi tramite la progettazione spaziale e urbana”. Il primo risultato atteso è quindi quello di riuscire a mappare e analizzare le più recenti e innovative pratiche in materia di progettazione dei luoghi pubblici, al fine di pervenire a una definizione condivisibile e operativa di progettazione inclusiva che risponda alla necessità di dialogo interculturale determinata dai nuovi flussi migratori transnazionali, dalle nuove forme di “nomadismo globale” e dalle istanze multiculturali e transnazionali che segnano la realtà quotidiana europea.
Documenti e materiali
L’attività di disseminazione si è concentrata sulla è la fondazione di una specifica Collana di Studi e Ricerche – dotata di un meccanismo di peer review e di un Comitato Scientifico internazionale – presso l’editore Maggioli, intitolata “ii inclusive interiors”, destinata a diffondere i risultati collettivi della ricerca in questione e a pubblicare i più rilevanti contributi esterni sul tema. Il primo volume pubblicato è stato:
Luca Basso Peressut, Imma Forino e Jacopo Leveratto, a cura di, Wandering in Knowledge: Inclusive Spaces for Culture in an Age of Global Nomadism, Collana di studi e ricerche “ii inclusive interiors”, volume 01, Santarcangelo di Romagna, Maggioli, 2016.
Tipologia finanziamento e durata: FARB 2015, 18 mesi
Responsabile scientifico: Luca Basso Peressut
Unità di ricerca: Laboratorio AIMAC_Architettura degli Interni, Musei e Ambiente Costruito
News
Interni inclusivi: Dialoghi trasversali, Politecnico di Milano, Milano, 09 giugno 2016. Con Michele Bonino, Botto & Bruno, Curability, Marcello Ghilardi, Marco Navarra e Carlo Salone. A cura di Anna Barbara, Jacqueline Ceresoli e Simona Chiodo.
Diamo Spazio all’evento! Reale e virtuale a confronto_MtMG Focus@Polimi, Politecnico di Milano, Milano, 15 aprile 2016. Con Derrick De Kerckhove, Giacomo Giannella, Stefano Mirti e Paolo Rigamonti. A cura di Maria Grazia Mattei, Pierluigi Salvadeo e Jacopo Leveratto.
Descrizione del progetto
L’identità e la diversità – culturale, etnica, religiosa, politica – attraversano quotidianamente il contesto globale contemporaneo: viviamo in un’epoca segnata dalle migrazioni, dai flussi di popolazioni, dal movimento delle persone, delle informazioni, della conoscenza. Gli spazi condivisi dell’abitare metropolitano – e in particolare gli spazi aperti urbani, i luoghi della mobilità, del lavoro e della cultura – vivono delle interrelazioni e dello scambio fra le persone, in un processo del tutto innovativo di intensificazione globale. Per questo motivo, la loro definizione oggi richiede un totale ripensamento degli usi e dei significati a essi tradizionalmente associati, in relazione ai cambiamenti socioculturali in atto. Ibridazione e multiculturalità, infatti, sollecitano nuove forme di inclusività sociale negli spazi e nelle architetture a cui, in passato, era demandata soprattutto una sorta di rappresentatività collettiva. Nell’ipotesi progettuale di costruire un ambiente adattabile, che risponda cioè alla necessità di dialogo interculturale determinata dai flussi migratori transnazionali, la ricerca si propone di tracciare un quadro delle più rilevanti sperimentazioni architettoniche sugli interni collettivi, capaci di mettere in luce le strategie e gli strumenti più innovativi di “progettazione inclusiva” al riguardo. Dapprima definendo gli attori e le pratiche generate dalla condizione del “nomadismo globale” e, in seguito, individuando quelle architetture e quegli spazi che rispondono al cambiamento dell’uso dell’ambiente collettivo, in una società segnata dall’intensificazione della mobilità. La ricerca si sviluppa, quindi, sia attraverso un’analisi interdisciplinare sulla portata e sulle dinamiche di questi flussi, sia attraverso una lettura architettonica sulle potenzialità “accomodanti” delle forme spaziali a esse associate.
Network
Gruppo di ricerca: Anna Barbara (Design Polimi), Luca Basso Peressut (DAStU Polimi), Jacqueline Ceresoli (Accademia di Belle Arti di Brera), Lavinia Dondi (DAStU Polimi), Imma Forino (DAStU Polimi), Francesca Lanz (DAStU Polimi), Jacopo Leveratto (DAStU Polimi), Antonio Longo (DAStU Polimi), Chiara Rabbiosi (QuVi Universita di Bologna), Pierluigi Salvadeo (DAStU Polimi).
Comitato scientifico “ii interni inclusivi”: Luca Basso Peressut (Coordinatore), Giovanni Attili (Università La Sapienza, Roma), Daniel Cid Moragas (ELISAVA, Barcelona), Irene Cieraad (Delft University of Technology), Arianna Dagnino (University of British Columbia, Vancouver), Christoph Grafe (Bergische Universität, Wuppertal), Hidenobu Jinnai (Hosei University, Tokyo), Susan Yelavich (Parsons School of Design, New York).
Impatto ed esiti
La ricerca intende dotare il gruppo promotore – e per estensione sia il Dipartimento di Architettura e Studi Urbani sia la Scuola di Architettura e Società del Politecnico – di alcuni degli strumenti necessari ad affrontare le future sfide della Commissione Europea in merito alla “promozione di ambienti sostenibili e inclusivi tramite la progettazione spaziale e urbana”. Il primo risultato atteso è quindi quello di riuscire a mappare e analizzare le più recenti e innovative pratiche in materia di progettazione dei luoghi pubblici, al fine di pervenire a una definizione condivisibile e operativa di progettazione inclusiva che risponda alla necessità di dialogo interculturale determinata dai nuovi flussi migratori transnazionali, dalle nuove forme di “nomadismo globale” e dalle istanze multiculturali e transnazionali che segnano la realtà quotidiana europea.
Documenti e materiali
L’attività di disseminazione si è concentrata sulla è la fondazione di una specifica Collana di Studi e Ricerche – dotata di un meccanismo di peer review e di un Comitato Scientifico internazionale – presso l’editore Maggioli, intitolata “ii inclusive interiors”, destinata a diffondere i risultati collettivi della ricerca in questione e a pubblicare i più rilevanti contributi esterni sul tema. Il primo volume pubblicato è stato:
Luca Basso Peressut, Imma Forino e Jacopo Leveratto, a cura di, Wandering in Knowledge: Inclusive Spaces for Culture in an Age of Global Nomadism, Collana di studi e ricerche “ii inclusive interiors”, volume 01, Santarcangelo di Romagna, Maggioli, 2016.