Oggi una quota sempre più rilevante di immigrati è costituita da ragazzi che emigrano soli, privi di reti familiari, e per i quali arrivati in Italia inizia un periodo di stallo e di attesa, di protezione e di isolamento, in una comunità che risponde ai bisogni primari (avere un letto, imparare una lingua, conseguire un titolo di studio, avere garantito pranzo e cena, socializzare con i pari), ma raramente ha la possibilità di sviluppare strumenti per prepararli alla vita (adulta) che li aspetta.
Il progetto TEEN nasce con l’intento di rispondere al bisogno dei giovani migranti di a) rendersi autonomi e b) di costruire reti sociali. Una risposta che intende essere concreta, partendo dalle necessità quotidiane, piccole ma piene di insidie, come gestire un budget mensile, le rimesse alle famiglie, l’acquisto di un biglietto di un treno, il linguaggio oscuro di una busta paga.
Il tempo e la sua gestione, le previsioni di spesa, la sequenza di azioni che conducono a un obiettivo, sono operazioni semplici, ma complesse per chi non è abituato a utilizzare una logica razionale. Richiedono confidenza coi numeri, il confronto con possibilità differenti, capacità di temporalizzare.