
Territorio n. 97 e 97 special issue
È uscito il n. 97 di Territorio, al quale è associato il supplemento in open access I territori fragili della pandemia.
L’articolo in Anteprima del n. 97, introducendo anche ai temi del supplemento tematico, sviluppa una riflessione su alcune questioni generali, fattori e implicazioni spaziali della crisi pandemica.
Nella sezione Temi e progetti, il servizio ‘Healing architecture, healing city’ s’incentra sul concetto di ‘guarigione’, puntando l’attenzione su azioni tese a favorire effetti curativi e riparatori per i corpi urbani e umani, insieme. Gli esempi trattati raccontano come una attitudine di ‘riparazione’ e ‘rigenerazione’ possa essere coltivata e condotta ridisegnando la relazione tra abitanti e spazio urbano.
La scuola sperimenta oggi nuovi modelli educativi in un contesto di rapidi cambiamenti che ne sollecitano il cambiamento e l’innovazione. Il servizio ‘Lo spazio educante’ si propone di indagare il progetto dello spazio scolastico tra passato, presente e futuro.
‘Urban planning and environmental prevention of crime risk’ è un’occasione per riflettere sul tema della sicurezza dello spazio urbano al fine di orientare le scelte urbanistiche alla prevenzione del rischio da crimine, per una migliore organizzazione dello spazio urbano in una prospettiva di sicurezza.
In Spazio aperto: l’approccio fenomenologico-cognitivo per la costruzione di una mappa collaborativa a supporto del piano urbanistico di Borbona; le ibridazioni e contaminazioni fra cultura digitale e architettura nella variazione di paradigmi e valori che generano modelli per lo spazio architettonico; L’architettura della città e Wittgenstein; Leonardo da Vinci e la Lombardia, attraverso Santa Maria di Piazza a Busto Arsizio; le architetture per l’acqua nel nord Gujarat in India; le interpretazioni regionali del Piano casa, in uno studio comparativo.
L’editoriale intitolato ‘Lo spazio che ripara, rassicura, educa’ ripercorre i temi del numero argomentandone l’urgenza nel contesto di questa fase e contingenza storica.
I curatori del supplemento monografico, I territori fragili della pandemia: interpretazioni, luoghi, progetti, politiche, Gabriele Pasqui e Francesco Curci, ne presentano struttura e contenuti nella introduzione ‘Territori fragili e pandemia: una sfida per le culture del progetto’.
Interpretazioni, Luoghi, Progetti e politiche sono le tre sezioni che compongono il fascicolo secondo altrettante chiavi di lettura, in una riflessione collettiva sviluppata in 18 contributi, cui si aggiungono le Riflessioni di sintesi finali in forma di intervista a F. Keck e A. Lakoff.
La pandemia da Covid-19 ha agito da acceleratore di processi territoriali e transcalari che erano già evidenti.
La straordinaria quantità di indagini, riflessioni, sperimentazioni progettuali, attività di supporto alle politiche e all’azione pubblica che il DAStU ha promosso e prodotto nel corso degli ultimi due anni costituisce un filtro per rilanciare la riflessione sulle forme e sulle caratteristiche delle fragilità dei territori, italiani ma non solo, che la pandemia ha spesso evidenziato e intensificato.
Parlare del nesso tra Covid, città e territori ha permesso anche di raccontare il progetto di ricerca sulle ‘Fragilità territoriali’, avviato dal Dipartimento di Architettura e Studi Urbani (DAStU) del Politecnico di Milano all’inizio del 2018 e sostenuto da un finanziamento del Ministero dell’Università e della Ricerca nell’ambito dell’iniziativa ‘Dipartimenti di Eccellenza 2018-2022′.
La copertina di questi due fascicoli è un collage di immagini tratte dal progetto The online pandemic archive di Charlotte Walker.
Responsabile: direttore Bertrando Bonfantini
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FrancoAngeli