LARS – Laboratorio Ambiente e Residenze Sostenibili
LABSIMURB – Laboratorio di Simulazione Urbana ‘Fausto Curti’
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Il campo della rigenerazione urbana e territoriale è al tempo stesso sempre più vago e sempre più pervasivo. Molti testi e molte pratiche, con crescente successo, rimandano infatti alla rigenerazione. Questo libro nella prima parte propone di riconoscere alcuni differenti ed egualmente legittimi approcci al tema, indicando le loro radici e soprattutto le modalità con le quali oggi essi si occupano di rigenerazione. Nella seconda parte, segnala alcune questioni – non le sole, ma sicuramente tra le più rilevanti – che la rigenerazione deve affrontare: l’attenzione alla varietà dei contesti urbani e territoriali in cui è chiamata ad operare, i legami problematici con le dinamiche di gentrificazione, l’assunzione non sempre reale dei temi ecologici, le necessarie autoriflessioni critiche richieste alla cultura tecnica per riuscire a generare nuove forme progettuali e pianificatorie. L’intero testo infine invita a considerare alcuni rischi legati ad una sempre più diffusa tendenza a ridurre il campo dell’urbanistica e della pianificazione territoriale a quello della rigenerazione.
Arturo Lanzani, urbanista e geografo, è professore ordinario presso il Dipartimento di architettura e studi urbani del Politecnico di Milano. Tra le sue pubblicazioni: Il territorio al plurale (1991), Il territorio che cambia (con S. Boeri ed E. Marini, 1993), Immagini del territorio e idee di piano 1943-1963 (1996), I paesaggi italiani (2003), In cammino nel paesaggio (2011), L’Italia al futuro (con G. Pasqui, 2011), Quando l’autostrada non basta (autori vari, 2013), Città territorio urbanistica tra crisi e contrazione (2015), Riciclare distretti industriali (autori vari, 2016), Cultura e progetto del territorio e della città (2020) Ricomporre i divari (autori vari, 2021), L’Italia di mezzo (autori vari, 2024). Ha alternato attività didattica e ricerca universitaria, progettazione e pianificazione per enti pubblici e impegno politico-amministrativo in comuni (come assessore) ed enti parco (come presidente).
Le forme che stanno assumendo le spazialità della logistica, della manifattura e dell’energia sono sentinelle, parziali ma sensibili, di mutamenti che hanno radici profonde. È consentito riconoscerlo grazie a una mappatura composita e transcalare di agende urbane, investimenti infrastrutturali, progetti, piani, politiche economiche e territoriali che segnano e attraversano le regioni settentrionali del Paese, restituite da una ‘lente’ che fa riferimento alle geografie operazionali.
Il volume è l’occasione per mettere in tensione le letture convenzionali e i confini di un Nord Italia da esse sempre conteso e dalle quali si evincono contraddizioni, conflittualità, ma anche capacità cooperative dei diversi attori in gioco, in bilico tra questioni ecologiche e urbanistiche, crisi economica e dinamiche del mercato del lavoro.
Prendendo le mosse da analisi cartografiche e statistiche, ma anche da racconti di storie di territori che si misurano con approfondimenti qualitativi, le tesi proposte da questo volume intendono offrire spunti utili per alimentare un dibattito scientifico e politico ancora debole sui processi di governo delle regioni urbane del Nord Italia, che rimandano al destino dell’intero Paese.
Simonetta Armondi, Stefano Di Vita, Beatrice Galimberti restituiscono in questa curatela alcuni risultati della ricerca interdisciplinare Geografie operazionali: Strategie spaziali e mappe dinamiche dell’urbanizzazione regionale, finanziata nell’ambito del bando Ricerca di base (RIBA) 2021 del Dipartimento di Architettura e Studi Urbani (DAStU) del Politecnico di Milano. La ricerca, svolta in collaborazione con il Dipartimento Interateneo di Scienze, Progetto e Politiche del Territorio (DIST) del Politecnico di Torino e dell’Università degli Studi di Torino, è stata condotta da un gruppo di ricercatrici e ricercatori entro il campo della geografia economico-politica, della pianificazione urbanistica e territoriale e della progettazione architettonica e urbana.
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Anwar Endris Hassen, Izabella Milto, Humera Mughal
comitato scientifico
Lorenzo Pagliano (coordinatore scientifico), Roberto Armani, Matteo Clementi, Valentina Dessì, Silvia Erba, Andrea Roscetti, Andrea Sangalli
allegati
Regolamento
La Val Polcevera è un territorio ‘di servizio’, compreso tra Genova e il suo immediato entroterra. Nella storia del capoluogo ligure, ha svolto funzioni via via diverse: un tempo luogo di allevamento di bestiame e orticoltura, poi sede dell’industria pesante e del suo indotto, infine spazio adibito al commercio e alla logistica. Contemporaneamente, esso è stato anche contenitore di diverse fasi migratorie: da quella interna del secondo dopoguerra, quando una popolazione contadina è diventata operaia, fino a quella contemporanea, con una consistente componente di origine straniera.
Comprendere l’impatto della presenza di cittadini stranieri in un quartiere popolare del capoluogo ligure comporta la costruzione di una rappresentazione più complessiva della situazione sociale di questo territorio ‘orfano’, oggi deindustrializzato e rimasto ai margini dello sviluppo urbano. Esso non ha perduto una certa vitalità e nemmeno la memoria del passato, e cerca di affrontare la sua attuale frammentazione con uno sguardo che non discrimina, proponendosi come un arcipelago di realtà. Una condizione nuova, che rende necessario ridefinirne il posto nelle rappresentazioni tradizionali della città.
Agostino Petrillo è̀ professore associato di Sociologia dell’ambiente e del territorio al Politecnico di Milano. È direttore della collana di studi urbani Eliopoli per le Edizioni Tecnico Scientifiche di Pisa ed è presidente del comitato scientifico dell’associazione AFET-Aquilone Onlus. Tra i suoi ultimi lavori: La periferia nuova. Disuguaglianze, spazio, città̀ (FrancoAngeli, Milano, 2018) e La periferia non è più quella di un tempo (Bordeaux, Roma, 2021).
Andrea T. Torre è direttore del Centro Studi Medì e condirettore di Mondi Migranti. Rivista di Studi e ricerche sulle migrazioni internazionali. È membro del Comitato Scientifico della rivista Il Caffè Geopolitico e di Escapes, laboratorio di studi critici sulle migrazioni forzate. Tra le sue pubblicazioni: Quarant’anni dopo. Genova e l’immigrazione straniera (Genova University Press, Genova, 2023).
Urbanistica per una città media. Esperienze a Modena è l’ultimo volume della Collana di Studi e Ricerche del DAStU. Il libro nasce dall’elaborazione di un gruppo di studiosi del Politecnico di Milano che ha supportato l’Amministrazione comunale di Modena nella costruzione degli Indirizzi per il nuovo piano urbanistico. Emergono contenuti e metodo di una attività di ricerca che suggerisce alcuni cambiamenti nel modo di fare urbanistica in Italia e di intervenire in una città media dai tratti forti per la sua economia, il suo welfare e la sua riconoscibilità in ambito regionale e nel contesto nazionale. Per dare evidenza a questa prospettiva di lavoro, gli autori ripercorrono i tratti salienti dell’urbanistica modenese, rivisitando le principali scelte di piano e di progetto, così come le realizzazioni che hanno dato forma e organizzazione alla città, rileggendo infine l’esperienza dai loro differenti punti di vista.
Patrizia Gabellini, Chiara Merlini, Paola Savoldi e Federico Zanfi svolgono attività di ricerca nel campo della pianificazione, progettazione urbanistica e delle politiche urbane. Dal 2017 al 2019, come responsabili del contratto tra DAStU (Politecnico di Milano) e Comune di Modena, hanno fatto parte del Comitato scientifico, coordinato da Patrizia Gabellini, per l’elaborazione del nuovo Piano urbanistico generale.
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lun 9:00-12.00; mar e giov 10:30-13:00; mer 10:30-13:00 / 14:30-17:00
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Raffaella Simonelli raffaella.simonelli(at)polimi.it tel. 02 2399.5821
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Piero Favino piero.favino(at)polimi.it tel. 02 2399.5823
Rosa Maria Rombolà rosamaria.rombola@polimi.it tel. 02 2399.5777
Andrea Garzulino andrea.garzulino@polimi.it tel. 02 2399.5677
comitato scientifico
Susanna Bortolotto (coordinatore scientifico), Redha Attoui (Universitè Badji Mokhtar Annaba, Algeria), Francesco Augelli, Giovanna Bagnasco Gianni (Università degli Studi di Milano), Angelo Castiglioni (Centro Ricerche sul Deserto Orientale), Mauro Cucarzi (Fondazione Lerici – Politecnico di Milano), Raffaella Simonelli
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Marcello Magoni – marcello.magoni@polimi.it – tel. 02 2399.2648
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Maria Fiorella Felloni – mariafiorella.felloni@polimi.it – tel. 02 2399.6783
Enrico Prevedello – enrico.prevedello@polimi.it – tel. 02 2399.9436
Rachele Radaelli – rachele.radaelli@polimi.it – tel. 02 2399.2646
comitato scientifico
Eugenio Morello (coordinatore scientifico), Andrea Arcidiacono, Alessandro Coppola, Andrea Gritti, Marcello Magoni, Maria Chiara Pastore, Angela Poletti
allegati
Regolamento
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02.2399.5518
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Edificio 29 (ex-Carta), Piano rialzato
P.zza Leonardo da Vinci 26, 20133 Milano
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lun-mar-mer-gio-ven 10:00 – 12:00 / gio 14:00 – 16:00
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Fabio Manfredini, fabio.manfredini@polimi.it, tel. 02 2399.5518
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Cristina Bergo, cristina.bergo@polimi.it, tel. 02 2399.5039
Carmelo Di Rosa, carmelo.dirosa@polimi.it, tel. 02 2399.9398
Daniela Giannoccaro, daniela.giannoccaro@polimi.it, tel. 02 2399.5477
Viviana Giavarini, viviana.giavarini@polimi.it, tel. 02 2399.5449
Emilio Guastamacchia, emilio.guastamacchia@polimi.it, tel. 02 2399.5437
comitato scientifico
Paola Pucci (coordinatore scientifico), Paolo Beria, Andrea di Giovanni, Laura Pogliani, Fabio Manfredini, Ilaria Mariotti
allegati
Regolamento
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Edificio 29 (ex-Carta), Piano rialzato
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responsabile tecnico
Luca Valisi, luca.valisi@polimi.it, tel. 02 2399.9445
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Sofia Celli, Emanuele Facchi, Giacomo Menini, Raul Musiate
comitato scientifico
Davide Del Curto (coordinatore scientifico), Dario Camuffo (già CNR-ISAC), Andrea Garzulino, Maria Cristina Giambruno, Alberto Grimoldi, Cesare Maria Joppolo (Dip. ENERGIA), Angelo Landi, Andrea Luciani (Lulea TU), Carlo Manfredi (MiC), Annunziata Maria Oteri, Luca Valisi.
allegati
Regolamento 2023
Le plurali forme della produzione manifatturiera che da Nord a Sud caratterizzano il Paese si associano non solo a luoghi e configurazioni territoriali differenti, ma sono interessate anche da fenomeni di trasformazione contraddittori e compresenti: espansione e dismissione degli impianti industriali, qualificazione architettonica e degrado urbano, sostenibilità ecologica ed esposizione a pericoli ambientali e climatici, sviluppo locale e sfruttamento delle risorse (ecologico-ambientali, economiche, spaziali e umane). Il volume intende approfondire le molteplici forme di fragilità territoriale dei territori della produzione, nell’intreccio tra economia, ambiente, lavoro e urbanistica. Un’occasione di confronto e scambio interdisciplinare e operativo, che, a partire da alcuni casi specifici, intende porre questioni più generali, individuare piste di lavoro comuni, immaginare scenari, azioni e politiche di intervento capaci di coniugare sostenibilità ambientale, innovazione d’impresa e benessere sociale.
Marika Fior, Urbanista, dottore di ricerca in Governo e progettazione del territorio, dal 2021 è ricercatrice a Sapienza Università di Roma dove svolge attività di ricerca al Dipartimento di Pianificazione, Design, Tecnologia dell’Architettura sui temi della città storica, della progettazione urbana e territoriale e della prevenzione dai rischi naturali e climatici. È membro del Consiglio direttivo e dal 2022 Segretario generale dell’Associazione Nazionale Centri Storico-Artistici.
Agim Kërçuku, Dottore di Ricerca (PhD) in Urbanistica all’Università IUAV di Venezia. Dal marzo 2018 è Assegnista di ricerca presso il DAStU – Dipartimento di Architettura e Studi Urbani del Politecnico di Milano. La sua attività di ricerca si concentra sulle implicazioni spaziali dell’invecchiamento della popolazione e sulla dimensione delle fragilità nei territori contrassegnati da dinamiche di contrazione. Ha pubblicato Shrinking Cities in Reunified East Germany (Routledge, 2022) e contribuito a pubblicazioni nazionali e internazionali.
Cristiana Mattioli, Architetto e Dottore di ricerca in Governo e progettazione del territorio. Dal 2017 è Assegnista presso il Dipartimento di Architettura e Studi Urbani del Politecnico di Milano, dove insegna anche Urbanistica. La sua attività di ricerca si concentra sulle trasformazioni della città contemporanea e dei territori a urbanizzazione diffusa, con particolare riferimento ai luoghi della produzione distrettuale e del welfare. All’interno di questa collana, ha già pubblicato Mutamenti nei distretti. Produzione, imprese e territorio, a partire da Sassuolo (2020).
Gloria Pessina, Dottore di ricerca in Spatial Planning and Urban Development, dal 2021 è ricercatrice presso il Dipartimento di Architettura e Studi Urbani del Politecnico di Milano dove insegna Urbanistica. La sue ricerche si concentrano sulle tensioni tra politiche di sviluppo economico, protezione ambientale e transizione energetica in regioni marginali. Ha curato Ricomporre i divari. Politiche e progetti territoriali contro le disuguaglianze e per la transizione ecologica (con altri, Il Mulino, 2021) e contribuito a pubblicazioni internazionali sui temi dell’acqua, dell’energia e della violenza ambientale.
Dopo una lunga fase di discredito nei confronti dell’azione pubblica e di sfiducia nella pianificazione intesa come azione istituzionale che affronta i problemi e le sfide globali, le crisi economiche e finanziarie del capitalismo, quelle sanitarie della pandemia, quelle ambientali del cambiamento climatico, quelle geopolitiche della guerra interrogano di nuovo la possibilità e le forme operative dell’azione di pianificazione.
L’obiettivo del libro è offrire strumenti utili per la costruzione di programmi e piani territoriali prendendo le mosse dalla rivisitazione dell’opera di tre grandi scienziati sociali, tre “irregolari” irriducibili entro confini disciplinari limitati, che hanno lavorato nella seconda metà del Novecento a forme diverse di critica alla pianificazione razional-comprensiva.
Ivan Illich, Albert O. Hirschman e Charles E. Lindblom ci aiutano a ricostruire il vocabolario di una “pianificazione a venire”, che sia all’altezza dell’incertezza radicale nella quale operiamo e che sia in grado di farsi carico della natura sociale e interattiva del disegno e dell’attuazione di programmi e progetti, oltre che della pluralizzazione degli interessi e delle forme di vita che caratterizza la condizione contemporanea.
Gabriele Pasqui è docente di Politiche Urbane al Politecnico di Milano, dove è stato Direttore del Dipartimento di Architettura e Studi Urbani dal 2013 al 2019. Dal 2020 al 2022 è stato Responsabile scientifico del progetto Dipartimenti di Eccellenza – “Fragilità territoriali”. Tra i suoi volumi più recenti: Coping with the Pandemic in Fragile Cities (Springer, 2022); Perché gli alberi non rispondono. Lo spazio urbano e i destini dell’abitare (con C. Sini, Jaca Book, 2020); La città, i saperi, le pratiche (Donzelli, 2018)..
La storiografia ha contribuito all’affermazione e al consolidamento nel tempo di un immaginario, disciplinare e pubblico, nel quale Milano è stata la città simbolo del sacrificio agli interessi speculativi delle potenzialità degli strumenti di pianificazione.
Osservando le vicende del Piano Regolatore Generale del 1953, il volume mette in discussione la cornice interpretativa che nel tempo si è strutturata intorno alle convenzioni edilizie ed urbanistiche dell’epoca. Una loro analisi quantitativa e qualitativa le interpreta quali strumenti di attuazione della pianificazione urbana, al centro di un variegato sistema di attori, consuetudini d’uso e posizioni critiche.
Alcuni casi studio esemplificano poi le potenzialità della fonte impiegata come strumento di indagine delle relazioni tra strumenti di pianificazione, modalità di contrattazione e pluralità degli attori coinvolti, in rapporto ai processi di costruzione della città.
Tutto ciò sembra essere in grado di mettere in discussione narrazioni consolidate e di aprire alla costruzione di un racconto delle trasformazioni urbanistiche inclusivo di aspetti amministrativi, tecnici ed istituzionali finora inesplorati.
Le nostre città possono trarre vantaggi dall’urbanistica praticata in una forma contrattuale: non in deroga al piano, bensì come una prassi ordinaria, rendicontabile e regolata di governo del territorio. Purtroppo, fino ad oggi, l’introduzione di strumenti e procedure negoziali in Italia è avvenuta in modo incoerente e parziale. Le tante questioni irrisolte rendono difficile far coesistere in modo pertinente la regola e il contratto. Nondimeno, ampie porzioni della città contemporanea sorgono nel segno di accordi tra pubblico e privato. È dunque inaccettabile un atteggiamento distratto nei riguardi dell’urbanistica contrattuale. Il libro ne esamina i criteri di legittimità e opportunità attraverso esperienze condotte in città emiliane e lombarde.
Luca Gaeta è ordinario di Tecnica e pianificazione urbanistica presso il Politecnico di Milano – Dipartimento di Architettura e Studi Urbani, dove coordina il dottorato di ricerca in Urban planning, design and policy. Si occupa di regolazione degli usi del suolo e di teoria dei confini. Tra le sue recenti pubblicazioni: Governo del territorio e pianificazione spaziale (CittàStudi, 2018, con L. Mazza e U. Janin Rivolin); La civiltà dei confini. Pratiche quotidiane e forme di cittadinanza (Carocci, 2018).
Giaime Botti
Prefazione di Giovanna D’Amia
pp. 400, 1a edizione 2021
Editore FrancoAngeli
Il volume indaga i nessi e i conflitti che legano i processi di costruzione di un’identità culturale nazionale al carattere intrinsecamente internazionale della modernizzazione. Partendo dai primi esperimenti modernisti e ai contemporanei tentativi di elaborare proposte architettoniche ‘nazionali’, fino alla piena affermazione del modernismo internazionale nel secondo dopoguerra, l’autore propone una rinnovata storia del ‘campo’ dell’architettura in Colombia.
Con uno sguardo aperto a riconoscere la dimensione transnazionale dei fenomeni culturali e la continua presenza di scambi e dialoghi regionali, si presenta qui una storia sfaccettata, che non si limita a indagare una serie di opere rappresentative o di biografie eccellenti, ma si estende allo studio delle pratiche e dei discorsi relativi all’architettura e alla città, senza dimenticare il contesto politico, sociale e culturale colombiano.
Francesca Cognetti, Liliana Padovani
Contributi di Adriano Cancellieri, Ida Castelnuovo, Elena Maranghi, Alice Ranzini
pp. 244, 1a edizione 2018
Editore FrancoAngeli
Paola Briata
pp. 258, 1a edizione 2019
Editore FrancoAngeli
Carolina Pacchi, Costanzo Ranci Ortigosa
Contributi di Sabina Banfi, Simona Colucci, Giuseppe Como, Marta Cordini, Elena Granata, Aramburu Guevara, Nilva Karenina, Fabio Manfredini, Andrea Parma
pp. 166, 1a edizione 2017
Editore FrancoAngeli
Gabriele Pasqui
Contributi di Elena Fontanella, Giovanni Hanninen
pp. 166, figg. 100, 1a edizione 2018
Editore FrancoAngeli
Cristiana Mattioli
Contributi di Gioacchino Garofoli, Arturo Lanzani, Andrea Pirisi
pp. 274, 1a edizione 2020
Editore FrancoAngeli
Luigi Spinelli
pp. 200, 1a edizione 2019
Editore FrancoAngeli
Luigi Spinelli è Professore Associato di progettazione architettonica presso la Scuola di Architettura Urbanistica e Ingegneria delle Costruzioni del Politecnico di Milano. Membro del collegio docenti del Dottorato PAUI del Dipartimento di Architettura e Studi Urbani, è coordinatore del corso di Laurea Magistrale in Architectural Design and History presso il Polo territoriale di Mantova. Dal 1986 al 2013 è stato redattore della rivista Domus. Dal 2010 è membro della redazione scientifica della rivista Territorio.
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Francesca Montaldo francesca.montaldo(at)polimi.it tel. 02 2399.5670
Anna Semeraro anna.semeraro(at)polimi.it tel. 02 2399.5670
Barbara Sironi barbara.sironi(at)polimi.it tel. 02 2399.5670
comitato scientifico
Marco Borsotti (coordinatore scientifico), Renato Aiminio, Alessandro Rogora, Pierluigi Salvadeo, Daniele Villa
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